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“L’ignoranza è forza”.

Leggo stamattina che “mercoledì scorso il Senato ha approvato quasi all’unanimità – unici astenuti i senatori radicali – un disegno di legge sulla “Nuova disciplina del prezzo dei libri” promosso da Riccardo Levi, senatore del PD. La legge stabilisce che non si possano applicare ai libri sconti superiori al 15 per cento del loro prezzo. Soltanto in occasioni di speciali “campagne promozionali”, da effettuarsi per un periodo non superiore a un mese e comunque mai a dicembre, gli sconti possono arrivare al 20 per cento: ma in quelle occasioni, se vogliono, i librai possono sottrarsi all’applicazione degli sconti. I libri venduti “per corrispondenza”, cioè su Internet, non possono essere scontati per più del 20 per cento. La legge arriverà alla Camera nelle prossime settimane, dove anche quest’ultimo tetto dovrebbe essere portato al 15 per cento.” (fonte: http://www.ilpost.it/2011/03/04/legge-levi-sconti-libri/)

La prima reazione da parte di un lettore come me, da circa cento libri l’anno, la gran parte comprati durante le campagne di sconto (e il resto tra remainders e bancarelle), è stata di rabbia e di disappunto.

Leggo che dovrebbe essere una legge a favore di librai ed editori. Ma se librai ed editori venderanno di meno, dov’è il vantaggio? Di quanto aumenterà la pirateria in Rete, con la diminuzione degli sconti? Quanti lettori preferiranno comprare un e-book reader, dando un’altra spallata al mercato della carta stampata?

Non sono un esperto di economia, ma mi pare che il discorso economico non regga. E allora, qual è il motivo per questo provvedimento? Dopo i tagli alla scuola, la tassa di un euro sui biglietti del cinema, le gambe tagliate ai piccoli editori con l’abolizione delle tariffe ridotte per le spedizioni, il disegno-legge sulla riduzione degli sconti mi sembra l’ennesima tessera di un puzzle aberrante, che forma il disegno del progressivo imbarbarimento del nostro Paese; è un altro modo per far sì che quelli che non leggono e non si informano continuino a farlo, quelli che leggono e si informano lo facciano un po’ di meno.

Si sta cercando di rendere tutti più ignoranti, più ottusi, più disinteressati, morti dentro, perché guidare un gregge è più facile che governare dei cittadini.

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